Il contributo di
Giorgio Giusfredi
La scure e l’artista
Un avventuriero. Un uomo d’azione.Un maestro generoso. Un uomo educato e gentile. L’artista. L’arte di Gallieno è come la pietra della scure di Zagor. Una roccia smussata che può essere tagliente, può colpire duro, ma, soprattutto, può andare a segno con efficacia. Quando la scure sibila nell’aria, uno sceneggiatore l’ha immaginata, è vero. Ma, solo attraverso la pennellata magica di Gallieno Ferri, quello strano oggetto è uscito dalla pagina, è diventato più grande del vero e ha fatto una breccia significativa nell’immaginario collettivo. Ha acceso l’immaginazione di milioni di ragazzini. Ha mantenuto ragazzini milioni di lettori. Ha deviato lo sguardo di alcuni di essi, consentendo loro di poter intravedere la sua strada. Un sentiero artistico le cui pietre miliari sono state per quasi sessant’anni le sue brillanti copertine.
Quando una qualsiasi persona ferita dalla dolce arma del Maestro ha bisogno di un consiglio, di una soluzione narrativa, di conforto, di prendere una decisione importante, ci sono i disegni di Gallieno Ferri come rocciosa soluzione. C’è un colpo preciso di scure. Mai così duro da uccidere con la parte arrotondata, ma tanto perfetto da aggiustare le inevitabili storture quotidiane. Tanto utile da invocare: “Colpiscici ancora, Gallieno!”.