Parlare di Gallieno Ferri sapendo che lui non c’è più è sicuramente per tutti noi qualcosa che ha l’amaro sapore dello smarrimento, perché da appassionati zagoriani ormai lo davamo per scontato, e quindi per eterno. Il fatto che ci fosse la sua mano e la sua firma su ciascuna delle copertine che ogni mese, e alcuni mesi anche con più uscite, caratterizzavano le pubblicazioni dello Spirito con la Scure ha fatto sì che egli fosse sempre insieme a noi e al “nostro” Zagor durante tutta la nostra vita di lettori delle storie di questo affascinante eroe d’avventura. Questa peculiarità della sua costante presenza ha fatto sì che lo sentissimo ormai come immortale, proprio perché è sempre stato nel nostro DNA di appassionati. Anche per chi non ha avuto la grande fortuna di incontrarlo e conoscerlo di persona, o addirittura di diventare suo amico, Gallieno è quindi stato un amico fidato, una certezza costante in tutti questi anni. Per questo ora ci sentiamo inevitabilmente tutti un po’ orfani, un po’ più fragili. A contrapporsi a questa fragilità c’è però tutto quello che il suo magico pennello e, soprattutto, la sua meravigliosa persona ci hanno saputo regalare in tanti anni. Siamo sicuramente tutti diventati persone migliori, grazie a Guido Nolitta (Sergio Bonelli) e a FERRI G. (Gallieno Ferri), facendo riferimento a come si sono firmati per anni sui nostri fumetti preferiti. Ognuno di noi poi ha vissuto le sue emozioni nel proprio mondo, nel proprio approccio con Zagor, nelle proprie modalità di fruire di un fumetto che, da semplice mezzo di intrattenimento, è diventato anche un po’ scuola di vita, soprattutto grazie alla grande personalità di coloro che lo hanno creato e per tanti anni lo hanno animato. Gallieno Ferri è stato un entusiasta, della vita, delle cose che faceva, delle situazioni che gli si creavano intorno; questa foto lo ritrae a una serata di raduno del forum SCLS a Milano nel 2011, quando ci venne a trovare dimostrando la sua consueta cortesia e disponibilità nei confronti di noi lettori. Questo volume vuole essere proprio la raccolta e la messa in comune di quelle emozioni, di quei ricordi, delle sensazioni che hanno attraversato la nostra vita, insieme alle gesta di Zagor, alle sue prime avventure scritte da Sergio e alle sue immagini disegnate da Gallieno. L’intento è quello di regalarci l’un l’altro un pezzetto di quell’enorme patrimonio che ci è stato messo a disposizione da un grande maestro, perché è un patrimonio che noi a nostra volta stiamo trasmettendo anche ai nostri figli, perché è una ricchezza che non morirà mai e che in parte potrà stare anche tra le pagine di un altro volume che terremo sul nostro scaffale preferito. Come se intorno a un bivacco dell’annuale rendez-vous ci raccontassimo il “nostro” Gallieno Ferri, il nostro Zagor. Ciao Gallieno, non ti dimenticheremo mai!