Il contributo di
Matteo Maggio
Ho iniziato a leggere Zagor da qualche anno ed ogni storia del passato che leggo mi fa salire quel non so che di invidia a non esserci stato quando lo Spirito con la scure era nel suo periodo di maggior splendore.
Ogni tanto mi capita di immedesimarmi in un ragazzino degli anni 60 e 70 per provare quel sapore di curiosità che di sicuro c’era nel vedere la nuova copertina del nostro Zagor all’edicola sotto casa.
Già! Dico nostro perché il Maestro Ferri ha creato un qualcosa di veramente speciale per tutto il patrimonio culturale fumettistico italiano e non solo.
Leggere le vecchie storie disegnate dal Maestro mi dà sempre quel sapore di avventura che mai proverò nella vita.
I paesaggi, i tratti dei volti, l’umanità espressiva del nostro eroe ed altre mille cose che compaiono in ogni sua storia per me non hanno eguali.
Ho un ricordo molto speciale che mi porterò sempre nel cuore: ad aprile del 2013 ero in vacanza ad Istanbul per festeggiare i miei 30 anni insieme alla mia compagna. Uscendo dal Gran Bazar in mezzo ad una fiumana di gente, noto un volto conosciuto. Non credevo ai miei occhi, era il Maestro Ferri.
“Che ci fa qui?” mi chiedo e facendomi largo tra le persone lo saluto dicendogli che sono un suo grande ammiratore. Mi lancia un sorriso sincero, umile, di quelli che ti riempiono il cuore di gioia.
Con una punta di timore gli chiedo se possiamo fare una foto, accetta con un altro sorriso nonostante il caldo sia quasi insopportabile.
Click, l’immagine più bella che ho del Maestro sarà per sempre con me.
Gallieno Ferri per me è stato e rimarrà per sempre un vero Campione, nel lavoro e nella vita.
Matteo Maggio (Teo)