Il contributo di
Marco Andrea Corbetta
In memoriam
La notizia della morte di Gallieno Ferri mi ha raggiunto la sera del 2 aprile, verso le ore 21.30, a Lucca, quando ero riunito a cena con gli amici del Forum SCLS e alcuni autori e disegnatori, quasi fosse stato deciso “colà dove si puote ciò che si vuole” che non dovessi essere solo a riceverla ma in compagnia degli amici zagoriani più cari…
Una notizia, per me come per altri, forse non inaspettata (essendo a conoscenza della sua malattia e delle fatiche che negli ultimi mesi aveva dovuto affrontare) ma che ha comunque ferito l’animo di tutto coloro che lo conoscevano.
Incontrai per la prima volta di persona Gallieno Ferri il 16 marzo 1996 a Milano, esattamente vent’anni fa, nel corso della partecipazione alla mia prima fiera del fumetto di Cartoomics, e ancora oggi posso dire che in quell’occasione l’emozione più grande di tutte la provai quando gli feci autografare la mia prima stampa zagoriana. Riuscii anche a scambiare con lui qualche parola. Ricordo ancora che gli dissi che ero un fan zagoriano fin dal 1971, e lui, il mito della mia infanzia fumettistica, mi rispose (allora dandomi del “lei”, figuratevi!): “Pensi che io, a quell'epoca, erano già dieci anni che disegnavo Zagor!”.
Da quella prima volta sono state molte le occasioni nelle quali, in seguito, ho avuto l’onore di poterlo incontrare e di alcune di queste conservo dei ricordi per me particolarmente cari.
Nel marzo 2004 a Milano, ad esempio, scattai tutto orgoglioso la mia prima fotografia con lui; nel marzo del 2007, sempre a Milano, pranzammo insieme per la prima volta con tutti gli amici del Forum SCLS; nell’ottobre del 2011, a Città di Castello, Gallieno mi chiese di scattargli una foto che avesse come sfondo il Palazzo degli Orologi di Piazza Matteotti al crepuscolo, e come ringraziamento mi regalò - dono del tutto inaspettato - una sua tavola originale.
Nel dicembre del medesimo anno ricordo che mi telefonò a casa per dirmi che avrebbe avuto piacere che intervenissi all’inaugurazione di una mostra dedicata ai suoi 50 anni con Zagor, organizzata proprio nella sua Recco: in quell’occasione mi fece addirittura da autista portandomi prima a visitare una chiesetta a picco sul mare, il Santuario di San Michele e del Santissimo Crocifisso, all’esterno della quale esiste una targa commemorativa illustrata proprio dal suo inconfondibile tratto, e successivamente - dopo un ottimo pranzo da “Ö Vittorio” - facendomi addirittura da cicerone durante una visita al Museo Marinaro di Camogli.
Richiese anche la mia partecipazione, sempre a Recco, alla presentazione al pubblico del primo numero della Collezione Storica a Colori di Zagor, avvenuta nel febbraio 2012; e ancora: nel marzo 2014, a Milano, volle a tutti i costi farsi fotografare insieme a mia figlia Beatrice, la quale, nel corso degli anni, mi aveva spesso dato da consegnargli dei disegnini zagoriani da lei realizzati.
L’ultima volta che ho incontrato personalmente Gallieno è stato il 7 luglio 2015, in occasione della conferenza dedicata al n. 600 di Zagor tenutasi al Mondadori Megastore di Via Marghera a Milano; qualche ora prima ci eravamo visti in redazione e avevamo fatto un’ultima fotografia insieme, poi, al termine della conferenza - nel gioioso caos creato dal numerosissimo pubblico - lo vidi che se ne stava andando accompagnato da figli e nipoti. Allora lo raggiunsi di corsa attirando la sua attenzione; lui si voltò e gli dissi: “Volevo salutarti prima che te ne andassi!”. Lui mi abbracciò con queste parole: “Ti ringrazio, Marco, perché sei sempre presente in queste occasioni!”.
Ora il maestro Ferri se ne è andato definitivamente, lasciandoci tutti più “poveri”, umanamente e artisticamente. Ha raggiunto il suo amico Sergio Bonelli là dove potranno continuare ancora insieme a narrare le storie del nostro eroe preferito.
Marco Andrea Corbetta