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I primordi: i primi sei numeri

 

SCLS Magazine è nata, come ormai noto, nel 2009, grazie all’intuizione e alla tenace volontà di Giuseppe Armenise (in arte “Trampy” sul Forum), e aveva lo scopo di dare voce in maniera un po’ più organizzata, e anche duratura, alle molteplici voci che si affacciavano sul Forum, in particolare a coloro che avevano la voglia e la curiosità di mettere alla prova le proprie capacità di analisi, di scrittura e di condivisione. Com’è ovvio, la rivista era nata con un forte piglio amatoriale, sia perché all’epoca i mezzi erano decisamente meno friendlydi adesso, sia perché si doveva fare esperienza; ma sin da subito era stata prepotentemente capace di farsi notare, sia dagli appassionati lettori, sia dagli autori dello Spirito con la Scure, sia anche dallo stesso Sergio Bonelli, che più di una volta si era complimentato con i suoi autori!
A parte i contenuti, che comunque puntavano sempre a mettere in luce qualche aspetto curioso della saga zagoriana o delle passioni collezionistiche, oppure a dare visibilità alle iniziative del Forum, vogliamo ora concentrarci sulle copertine. Come si sa, una copertina è il biglietto da visita di una pubblicazione, e quindi più che mai deve essere pensata e curata con attenzione. E questo è avvenuto sin dall’inizio, sia pure con alcune variazioni nel corso del tempo.



La copertina del n. 1 presentava il bellissimo logo che l’amico Marco Brotto (“Andrew Cain”) aveva a suo tempo immaginato per la rivista, mentre i nn. 2 e 3 presentavano dei disegni del maestro Gallieno Ferri, la prima tratta da una sua famosa illustrazione, peraltro realizzata più volte, la seconda con l’unione di due disegni che rappresentavano uno il vampiro Bela Rakosi, l’altro lo Zagor della copertina dell’albo L’uomo lupo. Non a caso questi due numeri erano dedicati uno proprio al creatore grafico di Zagor, l’altro ai quattro principali nemici del nostro eroe.
Indubbiamente parlare in poche righe del più grande disegnatore di Zagor di tutti i tempi, peraltro autore di tutte le copertine fino addirittura a qualche mese dopo la sua scomparsa, sarebbe riduttivo. Va anche detto che il Maestro sarà protagonista anche delle copertine dei nn. 5 e 6 della rivista: nel primo di questi numeri era riportata una diversa versione di un’illustrazione che poi era stata utilizzata come copertina per l’albetto La strega, pubblicato in modo amatoriale e disegnato da Marco Verni, mentre nel secondo compariva una splendida illustrazione che ricorda la copertina dell’albo Zenith 170, La rabbia degli Osages, che probabilmente era stata considerata meno efficace dalla casa editrice.
Gallieno Ferri, nato a Genova il 21 marzo 1929, ci ha lasciato il 2 aprile del 2016, dopo averci regalato centinaia di copertine, migliaia di pagine disegnate e forse milioni di sogni da vivere quotidianamente. Ha disegnato Zagor ininterrottamente sin dalla nascita del personaggio, di cui era stato insieme a Sergio Bonelli (Guido Nolitta) creatore e anche in parte sceneggiatore (aveva in effetti scritto alcune storie nei primi numeri, subito dopo la prima). Da allora in poi è stato sempre sul personaggio, dedicando sprazzi ad altre pubblicazioni (a parte le meravigliose copertine dei primi 115 numeri di Mister No) e in sostanza immedesimandosi con l’eroe dalla casacca rossa, che ha finito per diventare lui (o viceversa?). In pratica, parlando dell’eroe di Darkwood si sarebbe sempre dovuto parlare ininterrottamente del suo padre grafico! Ma la storia va avanti, anzi le storie a fumetti, e naturalmente un numero sempre maggiore di altri autori è man mano intervenuto ad affiancare il primo disegnatore. Così anche SCLS Magazine ha cominciato ad allargare i propri orizzonti.



La cover del n. 4 era statapertantoopera dell’artista che più di tutti mira a ricordare nel tratto il grande Gallieno Ferri, cioè Marco Verni. Nasce il 16 settembre 1966a Forlì, dove – dopo il diploma presso l’istituto professionale per il commercio - ha svolto lavori diversi prima in una ditta di materiale pubblicitario, poi come ragioniere e infine in una società di impaginazione grafica di cataloghi e manuali. Si è dedicato quindi al fumetto da autodidatta, senza aver fatto la trafila delle scuole d’arte o degli istituti professionali. Ma la sua determinazione lo ha portato comunque a proporsi alla Sergio Bonelli Editore, che lo ha premiato - nel 2000 - con l’arruolamento tra i disegnatori di Zagor. Aveva esordito nel settembre di quell’anno con la storia Lo sciamano bianco, pubblicata sull’Almanacco dell’Avventura, su testi di Moreno Burattini. Da allora ha realizzato altre 6 storie da solo e due in collaborazione con Gianni Sedioli, autore delle matite; suo tra l’altro uno dei tre “Zagoroni” prodotti dalla Sergio Bonelli Editore (il n. 2, L’uomo che sconfisse la morte). Il suo Zagor è oggi un personaggio ben definito e riconoscibile, arricchito di atmosfere dense di tensione e di espressività anche grazie alla necessità di interpretare comprimari o antagonisti importanti quali quelli creati dalle sceneggiature del periodo (come Il Tessitore o Mortimer). Nel numero della rivista in cui è comparsa la sua copertina è anche contenuta una articolata intervista in cui l’amico Marco racconta come aveva vissuto quel passaggio da lettore appassionato di Zagor a suo disegnatore.
In sostanza, questi primi sei numeri, a parte il n. 4, e per forza di cose il n. 2, essendo un numero monografico dedicato al Maestro di Recco, non avevano un diretto collegamento tra l’autore della copertina e il contenuto della rivista stessa. In realtà, la possibilità di utilizzare in copertina il tratto di Gallieno Ferri aveva giustamente avuto la precedenza su altre valutazioni. L’impostazione cambierà gradualmente nei numeri a seguire; anche in relazione al “cambio della guardia” nella direzione della rivista tra Giuseppe Armenise e Francesco Pasquali, infatti, l’impostazione sarà un po’ diversa…